Teatro-Danza Orientale │ "Ardvi Sura Anahita"

"ARDVI SURA ANAHITA" 
TEATRO TENDA PIANETA, 2003  
Danza Dea Madre "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)
Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale. 
Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".

Coreografia e regia: Marialuisa Sales; 
Interpreti: 
Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella; 
Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion); 
Attrici-Danzatrici: 
Camilla Triolo; Giovanna Genovese; 
Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami; 
Decorazioni: Paola D'Alberti
Repliche per 
"Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004); 
"San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004)
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Danza Orientale Contemporanea "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)
Danza Dea Madre "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)

Associazione Culturale Orchestés "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)

Associazione Culturale Orchestés "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)
Associazione Culturale Orchestés "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)
  Danza Dea Madre "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)
 Associazione Culturale Orchestés "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)
 Associazione Culturale Orchestés "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)
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 Danza Orientale Contemporanea "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)
 Associazione Culturale Orchestés "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)
 Associazione Culturale Orchestés "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)
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 Associazione Culturale Orchestés "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)
 Danza Dea Madre "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)
 Danza Orientale Contemporanea "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)
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 Associazione Culturale Orchestés "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)
 Associazione Culturale Orchestés "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)
  Marialuisa Sales Maria Luisa Sales "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)
 Associazione Culturale Orchestés "ARDVI SURA ANAHITA"  TEATRO TENDA PIANETA, 2003   Danza Dea Madre Nell'ambito di "Sura, o dell'ebbrezza divina". Lo spettacolo "Ardvi Sura Anahita" nasce come prosecuzione del primo "Devi - Inno alla Dea Madre", ambedue prodotti per "Off Broadway " 2003 e 2004 (Mediascena Europa), riprendendone e sviluppandone alcuni spunti particolari inerenti all' indagine sulla spiritualità femminile concepita in modo istintivo, corporeo e primordiale.  Prende quindi il titolo dal nome dell'antica divinità persiana (i cui attributi erano infatti "umida, fertile e feconda") che presiedeva alle acque, Dea celeste fonte di tutte le acque terrestri, elemento che domina sovrano nelle danze mediorientali, caratterizzate da un moto fluido, ipnotico ed arcaico. Una Dea delle Acque quindi, per una danza anticamente legata ai culti della fecondità i cui moti circolari riportano ad un vissuto arcaico e non lineare del tempo. Lo spettacolo si sviluppa in una serie di quadri che alternano canti, danze e recitazione mirando a suggerire un panorama quasi onirico della spiritualità femminile: dal piacere corporeo di un gruppo di ragazze che giocano con le gonne, all'estasi liberatoria delle danza vorticose, al rapporto con quel "velo" che tutto copre. Viene quindi utilizzato un linguaggio sincretico che mira a rivalutare la bellezza di questa antica tecnica, liberandola da forme parodistiche pseudo-orientali, se non addirittura cabarettistiche, in cui la cultura attuale sembra relegarla. Non più "movenze femminili", ma la ricerca del movimento potente, che ridia alla donna la sensazione di un femminile totale, multiforme e spiritualizzato, aldilà del confine in cui ogni cultura ha sempre cercato di rinchiudere queste "acque mutevoli".  Coreografia e regia: Marialuisa Sales;  Interpreti:  Daniela Cipriani; Carlotta Facchini; Marialuisa Sales; Paola Stella;  Giovanna Leva Joglekar (per il brano di Fusion);  Attrici-Danzatrici:  Camilla Triolo; Giovanna Genovese;  Testi: liriche dei poeti classici Rumi, Jami;  Decorazioni: Paola D'Alberti Repliche per  "Terzo Festival di Danza Multietnica" di Roma (2004);  "San Lorenzo, Arte in Movimento" (2004) (CLICCARE SULLA PRIMA FOTO PER APRIRE LA VISUALIZZAZIONE)